Il corpo di Rosario Livatino, il giudice ucciso dalla mafia il 21 settembre 1990 e beatificato il 9 maggio 2021, sarà presto traslato dalla cappella del cimitero comunale alla chiesa di Santa Chiara in Canicattì, il paese dove viveva coi genitori.
L’intenzione è di fare della chiesa il Santuario del beato Livatino, martire della fede e della giustizia, un luogo simbolico della nuova evangelizzazione, con un linguaggio legato al tema della giustizia e della legalità.
A darne l’annuncio è stato monsignor Alessandro Damiano, arcivescovo di Agrigento, al termine dell’Assemblea diocesana convocata proprio a Canicattì nella chiesa di Santa Chiara.
Significativa la data scelta, il 29 ottobre, memoria liturgica del beato, in ricordo del giorno in cui nel 1988, a 36 anni, ricevette il sacramento della Cresima.
Lo scorso 14 ottobre l’Arcivescovo aveva richiesto al Dicastero delle Cause dei Santi l’autorizzazione alla ricognizione canonica e alla traslazione del corpo. Il 21 ottobre il prefetto del Dicastero, il cardinale Marcello Semeraro, ha autorizzato a procedere.
Nella foto Rosario Livantino