Ci somo molti modi per definire un lavoro "arte". L'arte, nel suo significato più ampio, comprende ogni attività creativa che poggia su abilità e norme comportamentali derivanti dallo studio e dall’esperienza. E dunque quello che sono riusciti a fare Cinzia Favara e il marito Emilio Randazzo è certamente un'opera d'arte. Dopo cinque anni di lavori, in via Filippo Paladino a Catania, apre la casa che accoglierà i bambini con malattia oncologica e le loro famiglie durante il periodo delle cure. Duemila metri quadrati di bellezza, nati dal LAD Project for WonderLAD, il concorso internazionale di architettura vinto dallo studio FRONTINITERRANA architects di Firenze, il quale ha progettato una struttura in cui si snodano laboratori, uffici, l’auditorium polifunzionale nonché una zona notte pronta ad accogliere 24 persone. Non solo. WonderLAD è dotata anche di un auditorium multimediale, in cui l’acustica è stata curata dall’arch. Laura Montanini e da Francesco Pellisari, uno dei massimi esperti venuto appositamente da Cambridge. Qui verranno ospitati convegni, concerti e spettacoli per un pubblico di 300 persone. Una grande opera insomma che ha ottenuto il patrocinio dell’International Union of Architects, del Consiglio Nazionale Architetti P.P.C., dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura e di Federarchitetti. Solidarietà, inclusione e speranza: questi i valori che, il 20 novembre inaugura WonderLAD, la casa fortemente voluta da LAD ONLUS. Una data significativa quella dell’apertura ufficiale, prevista in occasione del trentesimo anniversario della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia, che suggella in un abbraccio ideale la comunione d’intenti con i prestigiosi sostenitori e patrocinatori, internazionali, nazionali e locali. Il progetto è in grado di fondere alla perfezione architettura e psicoterapia, con un unico grande obiettivo: salvaguardare l’infanzia attraverso l’“arte che cura”. “Credo che l’aspetto più significativo di WonderLAD – spiega il project manager di LAD, l’architetto Emilio Randazzo - sia il grande gioco di squadra, sociale e professionale tra realtà molto diverse. Qui credo che venga anche tributato all’architettura un grande riconoscimento, perché trasforma i luoghi in cui viviamo, con sapienza, competenza e in questo caso anche con amore”. dal canto suo è una psicologa che con i bambini lavora per anni al Policlinico di Catania, non limitandosi al suo sostegno professionale, ma cercando percorsi laterali per poter essere utile il più possibile a questi piccoli combattenti.[gallery ids="27130,27131"]
Cinzia Favara
20 novembre alle ore 9:30 in via Filippo Paladino a Catania. Per raggiungere la destinazione occorre parcheggiare allo scambiatore che sta ai due obelischi. Da lì la navetta vi porterà a destinazione