Queste righe sono un sunto dell'articolo di Vittorio A. Sironi pubblicato da Avvenire Da tempo è noto come l’arte e la cultura possano svolgere un effetto positivo sull’individuo, ma alcune recenti indagini scientifiche evidenziano come ammirare un’opera d’arte, visitare un complesso architettonico, partecipare a particolari esperienze estetiche, ascoltare una specifica musica, assistere a una rappresentazione teatrale, operistica o cinematografica, ma anche semplicemente fruire di stimoli culturali aspecifici (leggere un giornale, ascoltare la radio), non solo migliori soggettivamente la percezione di benessere psicofisico, ma riduca nelle persone che vivono queste esperienze la quantità di cortisolo (l’ormone che è indice del nostro livello di stress) rispetto ai valori misurati prima dell’inizio della fruizione artistica e culturale. Questi dati supportano ulteriormente quanto in parte già dimostrato utilizzando avanzate tecniche di visualizzazione dell’attività cerebrale – come ad esempio la risonanza magnetica funzionale (fMRI) o la registrazione dell’attività elettrica profonda del cervello mediante la magnetoelettroencefalografia (magnetoEEG) – che hanno indicato come le manifestazioni artistiche e le sollecitazioni culturali stimolano particolari aree encefaliche coinvolte nella sensazione di ricompensa e di benessere, generando in tal modo una risposta biochimica specifica e positiva. Questo segnala come piacere estetico e benessere psicofisico siano strettamente interconnessi dal punto di vista neurobiologico.
.Bisognerà quindi iniziare a prendere in considerazione il fatto che tra i fattori che incidono positivamente sulla nostra condizione personale – non solo su quella psicologica, ma anche e su quella fisica – apprezzare l’arte e lasciarsi coinvolgere dalla cultura (visitare musei, andare a teatro e al cinema, ascoltare la musica, leggere un libro...) è importante tanto quanto fare gli screening preventivi per le malattie neoplastiche e le patologie cardiovascolari, mangiare in modo sano ed evitare condotte a rischio (fumo, droga, alcol) e svolgere esercizio fisico regolare. (...) Le neuroscienze aiutano a comprendere sempre meglio i meccanismi che sono alla base dell’azione benefica dell’arte sulla salute fisica. Sul piano estetico ogni volta che osserviamo un’opera pittorica, una scultura o un’architettura, ma anche quando assistiamo a una rappresentazione teatrale o cinematografica, formuliamo un giudizio estetico che attiva aree differenti del nostro cervello – come evidenziano le moderne tecniche di –, producendo, con un effetto a cascata, un benessere non solo psicologico ma anche e soprattutto fisico. Ogni tipo di rappresentazione osservata determina quindi una sorta di differente “microcoscienza” cerebrale. Questo aiuta a spiegare la ragione degli effetti benefici e terapeutici dell’arte per la mente e per il corpo, ma anche i rischi legati a un possibile sovraccarico emotivo e neurovegetativo psichico e fisico dell’organismo. Visitare musei ed esposizioni, ammirare chiese ed edifici pregevoli dal punto di vista architettonico, frequentare teatri e sale cinematografiche, ascoltare concerti e opere liriche, partecipare a conferenze e dibattiti, leggere libri e riviste consente dunque di apprezzare ciò che di positivo la bellezza di cui fruiamo può offrire, oltre che alla nostra cultura, anche alla nostra salute.
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