Beffa perché le prime 16 persone, prese in carico dalla nave Libra della Marina militare, sono sbarcate mercoledì mattina nel porto di Shengjin, in Albania, ma per 4 di loro si è trattato di uno sbarco-lampo: due si sono dichiarati minorenni e quindi non rientrerebbero nell'accordo tra Roma e Tirana che prevede la procedura solo per i maschi adulti, altri due hanno invece riferito problemi di salute.
Il trasporto in Albania dei 16 migranti, poi ridotti a 12, è costato 18mila euro a testa.
E poi venerdì il colpo di scena del Tribunale di Roma che non convalida il trasferimento dei cittadini bengalesi in Albania perchè il Paese di origine di parte dei migranti (il Bangladesh) non è "sicuro".
Un incidente di percorso o un difetto strutturale del piano di "esternalizzazione" della gestione dei richiedenti asilo, che peraltro sembra raccogliere consensi nell'Unione Europea (ricordiamo che l'ispirazione è arrivata dal progetto britannico di "deportare" i migranti irregolari in Ruanda)?
Restano alcune questione aperte: i costi esorbitanti dell'operazione Albania, innanzitutto.
E poi, cosa accadrà a coloro che si vedranno respingere la domanda di asilo: saranno rilasciati in Albania, trasferiti in Italia?
Queste righe sono un'introduzione all'articolo di MAurizio Ambrosini comparso su Avvenire ch epotete leggere per intero qui https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/intenzione-punitiva?mnuid=522g3b1b6g209e0d2d729d28b4d1e3941faf8e0d4f2c9de391&mnref=s475%2Co6619&utm_term=26137+-+https%3A//www.avvenire.it/opinioni/pagine/intenzione-punitiva&utm_campaign=L%27Avvenire+della+settimana&utm_medium=email&utm_source=MagNews&utm_content=Il+meglio+della+settimana+-+19+ottobre+2024+%282024-10-19%29 |