
E' il progetto dell’ Prende spunto dall’antica tecnica di allevamento, ed è diventato un tour che tocca luoghi che stanno scomparendo in Sicilia. Si sviluppa attraverso la tecnica del muralismo e del video racconto e lo fa in 7 tappe. La prima è partita il 18 marzo nel quartiere di Danisinni a per poi proseguire a il 2 aprile, il 5 aprile, l’8 aprile e l’11 aprile. Ecco la nostra intervista S.V. Transumanze nasce da una tua esigenza di riportare in vita antiche scene rurali avvalorando la pittura en plein air di base naturalistica e il video racconto; vi sentite un po' antropologi? S.V. Ogni tappa prenderà un titolo particolare legato al territorio dove hai realizzato il tuo lavoro, che chiave di lettura potrà suggerire? S.V. Nelle immagini che hai eseguito sui muri si riscontra sempre un disegno evanescente:non hai paura che il tuo messaggio abbia bisogno di un occhio troppo attento? S.V.: La tua prima opera fatta a Palermo è nata come una residenza, è stato così anche per le altre tappe ? con il materiale prodotto prima e dopo la realizzazione dei murales e il montaggio finale del documentario: ve ne riparleremo quando sarà comunicata la sede della mostra stessa. [gallery ids="21208,21205,21207,21210,21575,21211"]
urban artist Alberto Ruce e della videomaker Carla Costanza.
Palermo
Poggioreale, Grotte, Delia
Caltagirone
Catania
S.Marco D’Alunzio
A.R. Insieme a Carla abbiamo ridefinito tutto in un concept. Abbiamo puntato sull'idea di migrazione, l'abbandono di luoghi antichi, abbiamo integrato il tutto intervistando persone che posso testimoniare questi eventi... sì forse hai ragione ci siamo sentiti un po' antropologi e alla scoperta di lughi che non conscevamo
A.R. Si è trattato di un work in progress: niente era stato deciso prima: ogni territorio ha parlarto la sua lingua, da parte nostra nessuna denuncia e nessuna protesta sociale: abbiamo rappresentato quello che abbiamo visto, in modo neutrale, ci siamo comportati come una lente d’ingrandimento. Quando dipingo faccio una ricerca sul posto e cerco in qualche modo di restituire con il disegno quel che il posto mi ha comunicato
A.R. Il mio primo obiettivo non è quello di educare, ma di soprendere: credo nelle potenzialità di chi guarda. Ripeto: quello che mi fa più piacere è fare riflettere sul fatto che spesso non siamo sufficientemente attenti quel che ci circonda; non ho paura se un mio disegno con il tempo andrà perso, fa parte della vita.
A.R. A Palermo abbiamo integrato il nostro progetto con il modo di lavorare del luogo che ci ospitava. Quasi tutte le nostre tappe posso essere viste come residenze artistiche: siamo stati ospitati, supportati da diverse associazioni. A volte ci siamo fermati di più altre volte meno. Abbiamo iniziato a parlare con le persone del luogo cercando di integrarci con loro: magari iniziando con un caffè preso insieme; siamo riusciti a entrare in molte case e farci raccontare cose anche molto intime. Solo così è stato possibile confonderci con la gente del luogo e capire davvero le loro abitudini e la loro cultura specificaRuce e Costanza stanno ora allestendo una mostra
Nella nostra Gallery alcune anticipazioni
Transumanze press officer Maria Cristina Costanza transumanzeproject@gmail.com