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Rischiava l'estinzione ma il SESAMO SICILIANO è ancora tra noi

2024-04-30 03:29

Aldo Premoli

Ultime News, Food & Wine,

Rischiava l'estinzione ma il SESAMO SICILIANO è ancora tra noi

Queste righe sono un sunto  dell'articolo di Maura Sanchez Escudero  pubblicato da CibotodayIl seme di sesamo non misura nemmeno mezzo centimetro,

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Queste righe sono un sunto  dell'articolo di Maura Sanchez Escudero  pubblicato da Cibotoday

Il seme di sesamo non misura nemmeno mezzo centimetro, eppure occupa un posto di rilievo nella cultura culinaria della Sicilia.


Introdotto dagli Arabi durante la dominaziones ull’isola, fu a Ispica che trovò il suo territorio di adozione e dove si coltiva da allora grazie alle condizioni climatiche e ai terreni paludosi.La pianta ha attecchito tanto bene quanto il suo nome,


giuggiulena in siciliano, dall'arabo ǧulǧulān

e da cui deriva anche lo spagnolo ajonjolí.Il sesamo è molto apprezzato in Sicilia che aggiunge consistenza e sapore spolverato sopra i diversi tipi di pane, come la


mafalda

o il torcigliato.O sopra la


vastedda

, il pane impiegato tradizionalmente per ospitare le due portate classiche dello street food palermitano: la milza e le panelle.Legate a Palermo e al sesamo sono anche le reginelle, biscotti secchi e croccanti conosciuti come


viscotta 'nciminati,

dalla particolare denominazione data al sesamo nel capoluogo siciliano: cimino.


Secondo la FAO, tra il 1900 e il 2000 è andato perso il 75% della diversità delle colture.

Nel caso del sesamo siciliano, il suo uso culinario ha mantenuto in vita questa varietà poi diventata presidio Slow Food nel 2016.Nello stesso anno si è costituita l’Associazione Giuggiulena che riunisce quindici soci tra produttori e trasformatori, di cui Salvatore Gambuzza è l’attuale presidente.


Se parliamo di pasticceria, è nella


cubaita

che il sesamo gioca un ruolo cardinale. L’identificazione di questo popolare torrone con il suo ingrediente principale è tale che viene chiamata semplicemente "


giuggiulena"

, diventandone appunto sinonimo.Grazie al profondo radicamento dell’elaborazione domestica della cubaita nel ragusano, la varietà di sesamo di Ispica è riuscita a salvarsi dall’estinzione.


Ma forse la vera magia sta in ciò che nasconde all'interno del seme: l’olio. Circa il 30% del sesamo è costituito da olio, molto apprezzato per l'uso a crudo, e anche come cosmetico, due prodotti che Gambuzza ha iniziato a commercializzare insieme algomasio, un condimento con il 92% di sesamo e un 8% di sale, e la tahina, la nota crema di sesamo tostato essenziale per fare l’hummus.


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