Elemento costante in tutta la produzione di Palminteri è quello della sacralità e dei santi. Igor si riappropria di alcune icone, e le rielabora con un'indagine sulla natura umana e la sua identità. L'artista palermitano di recente ha contribuito al recupero e alla riqualificazione del complesso parrocchiale Cuore Immacolato di Maria a Villaggio Mosé. Affiancandosi al lavoro degli architetti Alberto Cusumano, Cristina Calì, Marco Alesi di AM3 l'intervento di Palminteri si è concretizzato nella progettazione e nella realizzazione dei poli liturgici e delle opere d'arte, nello specifico altare, ambone, sede del celebrante, tabernacolo, fonte battesimale e vasca battesimale. Inoltre Palminteri ha realizzato la croce in ottone per il crocifisso che ospita il Gesù in cartapesta di fine Ottocento mentre per la statua della Madonna pre esistente ha pensato di farle acquisire una nuova luce riportandola all' originale rivestimento in foglia oro. Per la realizzazione Palminteri ha utilizzato marmo, legno di faggio e ottone. Palminteri si è recato a Custonaci per la scelta del marmo dove ha selezionato un unico blocco e dal quale ha poi realizzato ogni elemento scultoreo che compone l'arredo sacro della chiesa. Per il portale misura si è servito di legno e ottone. Nel complesso il risultato è sorprendente. Palmenteri per ottenerlo ha ha lavorato gomito a gomito con gli architetti di e con artigiano carpentieri marmisti e fabbri del luogo. Nel video che vi proponiamo qui alcune fasi dell'opera.
Chi è Igor Scalisi Palminteri .E' nato a Palermo nel 1973. All’età di 20 anni entra a far parte dei frati cappuccini e vi trascorre 7 anni. Diplomato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Palermo ha esposto in numerose mostre personali e collettive, in Italia e all’estero. Ha animato diversi laboratori di arti visive rivolti a bambinə e ragazzə, spesso a rischio di esclusione sociale, collaborando con Istituti Scolastici e con i servizi sociali (USSM). Dal 2018 sceglie di dedicarsi quasi esclusivamente agli interventi per strada, luogo dove opera dialogando con gli abitanti e cercando di diffondere attraverso l’arte un senso di comunità e di cura. Le sue opere hanno un valore che va oltre l’estetica, a volte diventano patrimonio dei luoghi in cui si trovano. Dal 2019, dopo aver dipinto “Sangue e Latte” su un prospetto del quartiere Sperone di Palermo, comincia un percorso con le realtà locali, che lo vedrà nel 2021, co-ideare SPERONE167 insieme all’artista CHEKOS ed a Afea Art & Rooms; dall’incontro con gli abitanti del luogo, le associazioni, le scuole e innumerevoli professionisti e professioniste, nasce un’alleanza creativa che ha come motore l’arte urbana. [gallery ids="47829"]