Testata registrata al tribunale di Catania

info@sudstyle.it   |   Tel: +39 339 7008876

sudstyle_logo.jpeg

ISCRIVITI AI NOSTRI CANALI:

 

direttore@sudstyle.it
editore@sudpress.it
tel: +39 339 7008876 (solo messaggi wapp)

sudstyle_logo.jpeg
la comunicazzione come la facciamo noi 300x250.jpeg

whatsapp

Direttore responsabile

Aldo Premoli


facebook
instagram
whatsapp

Direttore editoriale

Pierluigi Di Rosa

L’ultima personale di William Marc Zanghi ModicaCINEMA LUX. 10 titoli d’essai a MessinaSi può, basta volerlo si può. 400 vesti bianche per le Rosalie Ribelli. A PalermoLA LINGUA BRUCIATA. il nuovo libro di Laura SicignanoQuello che l'arte contemporanea può fare. L'esempio di Alice ValentiQuello che l'arte contemporanea non deve fare. A Porto Empedocle

SOCIETÁ EDITRICE SUDPRESS srl

C.da Giancata sn

95121 Catania

VIDEO GAMES. Ma soli quelli di una volta...

2021-01-04 03:35

Redazione

4 articoli, Technopolis,

VIDEO GAMES. Ma soli quelli di una volta...

Video Games, l’ultimo videoclip che il regista americano Eric Power ha diretto per l’amico musicista Jeremy Messersmith.Il video si apre con la

schermata-2021-01-03-alle-17-49-25-.png

Video Games

, l’ultimo


videoclip

che il regista americano Eric Power ha diretto per l’amico musicista


Jeremy Messersmith

.Il video si apre con la riproduzione di un Macintosh 128K (primissimo modello di computer Mac, prodotto dalla Apple nel 1984) fatto di cartoncini colorati che, mano a mano, muta in un cabinato Arcade, televisori a tubo catodico, schermo di un Nintendo Game Boy, e così via.Inizia in questo modo un viaggio ricco di nostalgia che, tra pietre miliari dell’universo dei videogame (come


Pong

,


Asteroids

,


Pac-Man

,


Tetris

, o


The legend of Zelda

, giusto per citarne alcuni) ed esperienze più recenti, come


Cuphead

e


Gris

.L’idea che oggi abbiamo dell’


industria videoludica

ci rimanda inevitabilmente alla figura del gamer contemporaneo, una persona, cioè, intenta a condividere le rispettive partite attraverso dirette live ambientate nella propria camera da letto.C’è stato un tempo però – tra la metà degli anni Ottanta e la prima decade dei Duemila – in cui l’atto del gioco, tramite computer e console domestiche, aveva una valenza molto più intima.