Domenica 8 giugno e la mattinata del 9 giugno prossimi si terranno le votazioni per 5 referendum abrogativiÂ
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In base all’Art. 75 della Costituzione ciascuno di essi potrà essere considerato valido solo se l’affluenza dei votanti superasse il quorum (50% più uno), indipendentemente dal risultato finale della consultazione.
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Quattro referendum sono stati promossi dalla CGIL e riguardano il mondo del lavoro, il quinto è stato promosso da vari partiti progressisti e associazioni civili e riguarda la concessione della cittadinanza italiana.
 I partiti di governo si sono espressi per non recarsi a votare, con il chiaro obiettivo di non far raggiungere il quorum e dunque di invalidare la consultazione.
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I partiti d’opposizione hanno deciso approcci diversi. ma raccomandano di recarsi a votare.
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.Di seguito riportiam l’obiettivo che si ripropongono i quesiti referendariÂ
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Quesito 1, scheda verde – Contr atto di lavoro a tutele crescenti. Votando Sì verrebbe abrogato uno dei decreti del “Jobs actâ€, in modo da ripristinare la possibilità del giudice di reintegrare nel posto di lavoro il dipendente licenziato illecitamente, com’era previsto dall’art. 18 dello Statuto dei lavoratori.
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Quesito 2, scheda nocciola chiaro – Piccole imprese, licenziamenti e indennità . Votando Sì verrebbe eliminato il tetto massimo all’indennità (6 mesi attualmente) per licenziamenti illegittimi nelle aziende con meno di 15 dipendenti; sarebbe così il giudice a decidere l’importo dell’indennità giusta da corrispondere.
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Quesito 3, scheda grigia – Contratto di lavoro a termine. Votando Sì verrebbero abrogate alcune norme contenute nel Decreto Legislativo 15 giugno 2015, n. 81, reintroducendo l’obbligo della “causaleâ€, cioè si dovrà indicare nel contratto stipulato il motivo per cui si ricorre a tale forma, anche per quello fino a 12 mesi.
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Quesito 4, scheda rossa – Responsabilità solidale negli appalti. Votando Sì le norme sarebbero cambiate in modo che, sia chi affida i lavori, sia chi li esegue o li fa eseguire per suo conto, deve rispondere in caso di infortunio sul lavoro; così diventerebbe valida la responsabilità solidale fra tutti gli attori dell’attività che ha portato all’infortunio.
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Quesito 5, scheda gialla – Cittadinanza Italiana. Votando Sì otterremmo di dimezzare da 10 a 5 anni il periodo di residenza legale in Italia richiesto agli stranieri extracomunitari maggiorenni per poter ottenere la cittadinanza italiana, ritornando al limite precedente.
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