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Storia folle di uno sgabello. Al Salone del Mobile di Milano

2025-04-15 01:00

Redazione

apertura, Viaggi,

Storia folle di uno sgabello. Al Salone del Mobile di Milano

Il racconto di Christian Costantino di ritorno dalla Design week di Milano

C’è differenza tra una sagra di paese piena di formaggi e la lussuosa Milano Design Week?

 

Quando si parla di Milano, ci si riempie un po’ troppo la bocca con lusso, eleganza ed esclusività, quando gli atteggiamenti che abbiamo visto a causa di uno sgabello sono praticamente uguali — speculari — a quelli di chi va alle fiere di paese con lo stuzzicadenti portato da casa, per infilzare e assaggiare gratuitamente ogni formaggio, salame e carciofo.

 

Che sia uno sgabello o una salamella, parliamo della stessa cosa?

 

Alla Milano Design Week kermesse che accompagna Il Salone del Mobile per questa edizione  il brand Etro ha regalato uno sgabello in tessuto ai visitatori della mostra “5 Threads, 40 Years”, organizzata per celebrare i quarant’anni della casa di moda. 

 

Il gadget, pensato come simbolo di sosta e contemplazione, è diventato un oggetto di culto sui social e viene rivenduto online fino a 700 euro.

 

 Centinaia di persone si sono messe in fila dalle 5 del mattino per riuscire ad ottenerlo, a fronte di scorte limitate, registrazioni e carte false.

 

Ma vogliamo perdere un po’ di tempo per su cos’era il Salone del Mobile e la direzione che ha preso.

 

Esterno giorno, 1961: ispirati dal successo di un’esposizione tedesca, un gruppo di imprenditori italiani decise di portare anche in Italia una rassegna dedicata al mondo del mobile e dell’arredo. Nasce quindi il Cosmit — Comitato Organizzatore del Salone del Mobile Italiano — grazie all’iniziativa della delegazione Alta Italia della Federazione Italiana delle Industrie del Legno e del Sughero, guidata da Tito Armellini.

 

Col passare degli anni, l’evento è diventato una camaleontica esperienza dove “tutto fa brodo”. L' espansione non ha conosciuto battute d’arresto: nel 1991, gli espositori sono 2.000 e 50.000 i visitatori stranieri. 

 

Dal 2005, la sede si è spostata nel polo fieristico di Rho, firmato dall’architetto Massimiliano Fuksas. Da lì in avanti, l’evento ha iniziato a “viaggiare” con edizioni internazionali a New York, Mosca e Shanghai, consolidando il primato dell’Italia nel panorama globale del design.

 

Oggi, il Salone del Mobile è molto più di una fiera. Nei giorno della sua presenza diviene il cuore di una Milano che rimane ancora roccaforte del design,: un contenitore di idee, innovazione, cultura e… scrocconi.

 

 

Se in precedenza lo studente d’architettura o di design si recava qui per ammirare la qualità, la sinuosità delle forme o la filosofia progettuale del designer, attualmente chiunque partecipa alla kermesse soprattutto se c'è da accaparrarsi un oggetto.

 

O meglio: per poter dire di averlo avuto, rivenderlo il giorno dopo su Vinted a 700 euro (che poi diventano 500, poi 350, poi 200).

 

Lo sgabello Etro — pensato forse per la sosta del viandante moderno che frequenta il Salone — quest'anno è stato l’incarnazione della frenesia, della corsa all’oro e della caccia all’affare

.

Così a Milano si sono viste code stile Black Friday per accaparrasi oggetti dove l’unità di misura non è certo stata il valore artistico o funzionale dell'oggetto, ma la rivalutazione immediata del gadget.

 

Un’economia del desiderio che si nutre di oggetti inventati per l'occasione (quindi privi di storia), ma che ora valgono qualcosa, anzi, poco più che qualcosa.

 

Certo, non si può criticare Etro, che sfrutta al meglio questo meccanismo, capisce perfettamente le esigenze dell’utente e ne esce con una pubblicità low budget a dir poco geniale.

 

Che cos’hanno dunque in comune il salame di una sagra e uno sgabello di alta moda?
 

Il furbo lo rivende, il salame… ci si siede!

 

Chi è Christian Costantino . Catania 1997 firma di SudPress ama defiinisrsi così: “Mi chiamano “Titta” per via del mio cinismo. «C’è molto movimento, ma è un movimento di vermi» - Hegel”.   

 

Nelle foto qui sotto. 1 Lo sgabello di Etro. 2 Christian Costantino

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