Gli spazi dell’ex ditta De Magistris-Bellotti funzionano ora da un centro polifunzionale che ambisce a divenire un centro per la produzione e la diffusione di arte e cultura
Miccichè (Palermo, 1966) torna In Sicilia dopo un lungo periodo di assenza trascorso tra Venezia e Torino.
A Palermo ora, presenta un corpus di oltre cento opere raggruppate in tre serie: Diario d’inverno, Days Hospital e Stagioni di caccia, che dà il nome all’intera esposizione.
Nonostante la molteplicità delle forme espressive adottate negli anni, dalla pittura all’installazione, dalla realizzazione delle scene per il teatro fino alla pratica del disegno, il paesaggio continua a costituire il tema centrale anche in quest’ultima raccolta.
Nella prima serie realizzata tra il 2012 e il 2016 in massima parte a Venezia (solo pochi disegni rendono conto di scorci palermitani), si succedono moli, imbarcaderi, spiagge, piste di aeroporti, ombrelloni, pali della luce, panchine, ma anche aule scolastiche e altri interni, tutti disposti secondo una partitura semplice e talvolta quasi elementare di segni.
I disegni della serie Days Hospital, realizzate durante i mesi della pandemia, rappresentano i luoghi di attesa e sale d’ospedale di diverse città, ma la sequenza è ancora in fieri. Diversamente dai paesaggi qui tutto appare immobile.
Ai disegni si affianca l’intervento site specific dell’artista: si tratta di sculture in argilla di piccole dimensioni che trovano tuttavia una coerenza particolare proprio con le opere di Days Hospital.
Antonio Miccichè – Stagioni di Caccia_Officine bellotti, via Antonio Gagini, 31 Palermo. Sino al 26 aprile
Qui sotto: una scultura in esposizione alle Officine Bellotti e le Stagioni di caccia, acquarello, 2024

