L’installazione visibile nel chiostro del Museo naturalistico Minà Palumbo è opera di Lemonot (Sabrina Morreale e Lorenzo Perri), architetti italiani con base a Londra, e di Marino Amodio anche lui architetto e ricercatore in scienze filosofiche.
Ogni anno una nuova opera temporanea prende vita all’interno cortile dell’edificio settecentesco che ospita il museo intitolato all’illustre scienziato castelbuonese.
Questa opera nasce da una riflessione intorno alle classiche campane in vetro protettive qui pensate come un corpus di 56 elementi di altezza differente ma uguale diametro.
Inserite in appositi fori, fanno parte di una struttura Realizzata in legno per richiamare i boschi con gli alberi monumentali delle Madonie.
Obliqua addossata a uno dei quattro lati del porticato la piattaforma connette visivamente le facciate e il pavimento del chiostro interno sommando alle colonne in marmo preesistenti i pali che sorreggono l’installazione come briccole
TEC(L)A modifica lo sguardo sul museo, sull’edificio, sulle sue collezioni, sulla sua storia. Un contenuto che è insieme contenitore multiplo, palcoscenico, spazio di relazione, , tra tradizione e sperimentazione.
https://www.museonaturalisticominapalumbo.it/
Nella foto qui sotto da sx Perri, Amodio e Morreale

