Si tratta di un progetto promosso dalla Fondazione Ghenie Chapels – Mecenatismo per l'Arte.
La mostra è curata dalla scrittrice e giornalista Alessandra Borghese, in collaborazione con l'Università degli Studi di Palermo.
Il progetto esplora il fenomeno delle migrazioni attraverso le opere di sei artisti di fama internazionale tra cui Claire Fontaine, Yuri Ancarani, e Francesco Vezzoli.
Le opere vengono inaugurate in sequenza ogni due mesi e sono fruibili in modo gratuito per tre anni.
La prima è opera del collettivo Claire Fontaine è stata installata il 26 marzo
E’ ispirata al titolo dell’ultimo libro di Primo Levi, in cui la sopravvivenza allo sterminio è descritta in tutta la sua problematicità.
Nell’introduzione al suo libro del 1986, Levi scrive che la fine dei campi di concentramento della seconda guerra mondiale non è la fine dei genocidi e delle violenze, che ancora questi orrori nonostante tutto si ripetono e oggi.
In particolare il riferimento di Claire Fontaine èalla strage continua che avviene tra i miGranfi nel Mediterraneo
Così l’hanno presentata:
«La forma della scultura luminosa -- evoca un’onda che circonda le parole ma anche i due binari che formano un arco attorno alla scritta "Arbeit Macht Kapital" sui cancelli di Auschwitz. Accendendo" queste parole nello spazio dell’università, Claire Fontaine non manifesta solo il desiderio di riattivare la memoria di atrocità passate e ravvivare l’impegno a impedire che si ripetano, ma anche di creare un dibattito su chi siano oggi i sommersi e i salvati.
Claire Fontaine è un collettivo artistico fondato a Parigi nel 2004 da Fulvia Carnevale e James Thornhill. Dal 2017 vive e lavora a Palermo.
https://www.fondazionegheniechapels.org

