Che l'area dell'Acropoli di Selinunte fosse vasta è un dato che oramai gli scavi nei decenni hanno accertato.
Ma ogni anno, grazie alle ricerche di università e istituti di ricerca, si aggiungono nuovi tasselli per ricostruire la storia dell'antica città costruita sul promontorio tra i fiumi Modione e Cottone.
Lo scorso anno gli archeologi hanno portato alla luce un tempietto, di due terzi la grandezza del tempio R, a pianta rettangolare e priva di colonne. E poi ancora una serie di sale per banchetti rituali lungo il limite nord del Santuario.
Ora sono tornati alla luce una porta monumentale e tratti delle antiche mura fortificate che delimitavano la città arcaica a Nord.
Grazie a questi nuovi ritrovamenti, la mappa dell’antica Selinunte viene ridefinita, rivelando un’estensione della città molto più ampia di quanto ipotizzato in precedenza.
Gli scavi hanno infatti permesso di spostare di circa 300 metri più a Nord il limite urbano antecedente alla distruzione ad opera dei Cartaginesi nel 409 a.C., confermandone la ril la posizione di prestigio tra i centri della cultura greca nel Mediterraneo.
