Uno dei più grandi capolavori della drammaturgia russa, una commedia satirica che si prende gioco delle piccolezze morali di chi detiene un potere e si ritiene intoccabile.
È forse l’opera più osteggiata, della letteratura russa di tutti i tempi.
Scritta quasi duecento anni fa, ma tragicamente più attuale di quanto si possa immaginare, rivive oggi grazie alla regia di Muscato.
La vicenda è ambientata nella Russia, 1836: per controllare la vita e l'operato dei suoi sudditi, lo zar Nicola I istituisce un nuovo organo di Stato chiamato Terza Sezione.
Ma in breve tempo questo sistema scatena un processo di burocratizzazione della macchina amministrativa ed aumenta esponenzialmente il livello di corruzione fra i funzionari statali.
La trama si basa su un equivoco: Chlestakov (Daniele Marmi), un frivolo viaggiatore di passaggio in un remoto paesino che viene scambiato per un alto funzionario dello Stato spedito dallo zar ad indagare sulla condotta dei funzionari cittadini.
Il malinteso scatena conseguenze nefaste per i “notabili” del piccolo villaggio - primo tra tutti per il Podestà (Rocco Papaleo) - che si troveranno a vivere il giorno più lungo e tragico della propria esistenza, col timore di venire smascherati.
il testo di Gogol è metaforico e denuncia attraverso riso e comicità, la burocrazia corrotta della Russia zarista.
Ma non è l’uomo a essere malvagio, è la società che lo rende corrotto e corruttore, approfittatore, sfruttatore, imbroglione.
L’ISPETTORE GENERALE Di Gogol_Regia di Leo Muscato, con Rocco Papaleo. Teatro Stabile di Catania https://www.teatrostabilecatania.it
Nella foto il protagonista Rocco Papaleo
