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DONAZIONI. Alla Fondazione Orestiadi di Gibellina

2025-01-17 00:00

Redazione

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DONAZIONI. Alla Fondazione Orestiadi di Gibellina

Domenica 19 gennaio si rinnova l'appuntamento annuale al Baglio di Santo Stefano

Nella ricorrenza del terremoto del Belice del 1968 al  Baglio di Stefano si rinnova l’appuntamento annuale con la presentazione delle nuove donazioni fatte all’istituzione siciliana, e delle opere realizzate dagli artisti in residenza. 

 

Quest’anno sono Guido Baragli, Mario Benedetti, Leonardo Fisco, Matteo Fraterno, Francesco Preverino, Jano Sicura, Rossana Taormina e Michele Tombolini, i protagonisti

 

Artisti che appartengono a generazioni diverse, differenti ambiti delle arti visive e da diverse città italiane (Venezia, Terni, Napoli, Torino) oltre che dalla Sicilia, rappresentano insieme uno spaccato della produzione artistica contemporanea, mantenendo viva l’idea dell’arte come motore del rinnovamento.

 

Una visione che ha animato la ricostruzione di Gibellina e la fondazione del Museo delle Trame Mediterranee trovando legami e conferme nella storia.

Le opere allestite negli atelier del Baglio e negli spazi esterni, testimoniano i progetti espositivi e le relazioni intercorse con gli artisti, come le otto ceramiche policrome di Leonardo Fisco (Sciacca 1938), l’opera dal titolo Ti-mpone, 2023 di Matteo Fraterno (Torre Annunziata-Na,1954)e quella di Michele Tombolini, (Venezia 1963); tutti artisti invitati in alcune delle mostre proposte dalla Fondazione nel corso del 2024. 

 

L’installazione Domicili coatti, 1998 di Guido Baragli (Palermo,1962-2023), proviene da Gemma Insalaco, che con questa donazione al museo ha voluto ricordare la memoria del compagno scomparso Nicola Bravo.

 

Mentre dal lavoro di sostegno alla creazione artistica contemporanea che la Fondazione Orestidi prosegue attraverso le residenze artistiche, promuovendo lo scambio tra artisti e comunità, provengono le opere realizzate da Francesco Preverino (Settimo Torinese, 1948), che alla città ha dedicato il trittico Gibellina, 15 gennaio 1968.

 

Particolare il lavoro di Rossana Taormina (Partanna, 1972), è un’artista nata in un paese della Valle del Belìce, dove trascorre la sua infanzia all’indomani del terremoto. Nella sua opera dal titolo Il posto più bello del mondo, 2024, Taormina riporta su fotografie d’epoca le suggestioni e le riflessioni frutto di un lungo lavoro di indagine sulla memoria, realizzato attraverso le testimonianze della viva voce dei cittadini di quei territori che hanno vissuto la sua stessa esperienza, raccolte durante il periodo della sua residenza in Fondazione.

 

Negli spazi esterni del Museo si presentano le opere del maestro Mario Benedetti (Terni, 1938), grande interprete dell’incisione, e dell’artista siciliano, di formazione tedesca Jano Sicura (Ferla, 1950).

 

Opera di Rossana Taormina

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