Proprio ieri SudStyle ha dato conto di una bella inizativa di Fondazioni Orestiadi ad Agrigento.
Subito dopo in un annuncio stringato, allusivo senza nessuna indicazione precisa arrivano le dimissioni del suo Presidente.
Calogero Pumlia ha rassegnato le dimissioni, provocate, a suo dire, dalle logiche scatenate proprio dal riconoscimento di Gibellina come capitale dell’arte 2026.
IL primo pensiero è il più ovvio: i primi comunicati trionfanti (“grandi opportunità” “soddisfazione” “occasione imperdibile”) hanno risvegliato gli appetiti dei politicanti.
E così accade che già in partenza Calogero Pumilia si sia dimesso.
Il conferimento di Capitale dell'arte contemporanea alla città di Gibellina (grazie alla progettualità e alla presenza attiva della Fondazione Orestiadi), ha creato pressioni e distorsioni che il presidente Pumilia - che ha retto fin qui l'istituzione con rigore e attenzione alla qualità - non intende assecondare.
A questo aggiungiamo che nell'evidente deragliamento del treno agrigentino di Capitale della cultura il contributo della Fondazione Orestiadi con la gestione delle Fabbriche Chiaramontane è stato costretto a coesistere con lo scenario fallimentare agrigentino.
Al momento la situazione è confusa assai e altrettanto scoraggiante.
L'augurio è che in ogni caso la Fondazione Orestiadi, che già in passato ne ha viste tante, terrà la barra dritta e continuerà la sua azione culturale con programmi sempre di valore.
Il nostro più sincero augurio al suo direttore Enzo Fiammetta
Nella foto Calogero Pumilia